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L'ordinanza di vendita deve indicare, tra l'altro, l'identificazione e la descrizione dell'immobile, il prezzo di partenza, il luogo e l'orario dell'asta, l'importo della cauzione e del deposito per le spese di svolgimento, le modalità di aumento delle offerte al rialzo e quelle per pagare il prezzo (non oltre i 60 giorni dall'aggiudicazione).
La perizia, richiesta dal giudice per valutare il prezzo base dell'immobile, è un documento prezioso, non solo perché contiene praticamente tutti i dati descrittivi (identificazione catastale, planimetria, condizioni di manutenzione eccetera), ma anche perché include le principali "magagne" rilevate dall'esperto. Deve, per esempio, essere chiaramente specificato se l'immobile all'asta è libero, occupato dal proprietario o locato.
Occorre comunque cautela. Il primo problema è che le perizie possono essere "datate", cioè redatte anni e anni prima che l'immobile vada all'asta e non più aggiornate. Bisogna, poi, per quanto possibile, riuscire a capire qual è l'affidabilità del perito in questione, per evitare di scoprire troppo tardi debiti contratti con il condominio, vincoli o servitù in atto.